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Nel cuore di piazza XX Settembre del borgo di Bagnaia, scintille di fede, gioventù e speranza accendono la tradizione del Sacro fuoco di Sant’Antonio del 16 gennaio. Dopo la celebrazione della Santa Messa officiata dal vescovo mons. Orazio Francesco Piazza, la piazza comincia a “scaldarsi” in vista dell’accensione del Focarone, mentre sbandieratori e corteo storico sfilano fra la gente. Sul sagrato della chiesa, davanti alla catasta di legna, attendono l’accensione del caratteristico Focarone la presidente del Comitato Sacro Fuoco di Bagnaia Giorgia Serafini, la sindaca di Viterbo Chiara Frontini, il presidente del consiglio comunale Marco Ciorba, gli assessori Katia Scardozzi ed Elena Angiani, i consiglieri Gabriele Gnignera, Alessandra Purchiaroni e Alessandra Troncarelli, il Comandante della compagnia della Guardia di Finanza, il titolare della Nuova Agenzia Funebre Marco Terri, che ha sponsorizzato l'evento, e il parroco don Vittore. Li raggiunge il vescovo Orazio Francesco Piazza, che in chiesa ha ricordato il valore della figura e dell’esempio di Sant’Antonio e si è congratulato con le giovani ragazze e bambine del coro di Bagnaia.
In piazza, prima della benedizione, il Vescovo ricorda il valore della parola tradizione. «Ciò che consegna il sacro fuoco di Sant’Antonio è passione, dedizione, amore, volontà, sacrificio. Una bella espressione di identità. Un simbolo di speranza, che è segno del Giubileo».
La presidente del Comitato del Sacro Fuoco di Sant’Antonio Giorgia Serafini afferma con orgoglio: «Oggi è il giorno più importante per la nostra comunità e siamo felici di vedere la piazza così piena». L'entusiasmo della gente e del Comitato sale, come l'emozione dell’attesa dell’accensione. «Questo fuoco è un simbolo di speranza, una luce che ci aiuta a vedere il futuro. Una luce dedicata alle nuove generazioni» continua Giorgia Serafini.
La sindaca Chiara Frontini ricorda che il focarone rappresenta una tradizione fondamentale ed è il simbolo di Bagnaia. Il focarone è una catasta alta oltre 5 metri e larga 10, composta da oltre 500 quintali di legna.
Il comitato Sacro Fuoco di Sant’Antonio di Bagnaia, invece, si compone di circa 60 persone, originarie del piccolo borgo alle porte di Viterbo, comprese tra i 18 ed i 30 anni che lavorano duramente per organizzare la tradizionale festa invernale del 16 gennaio e tutta una serie di eventi ad essa collegati durante tutto l’arco dell'anno.
Un’allegria incontenibile quando il fuoco viene acceso pervade la piazza. La luce vince ancora sul buio. La fede e la tradizione si intrecciano fra scintille e fiamme.
Intanto, fra allegria e risate, a Bagnaia, il fuoco continua ad ardere e a scaldare la sera della vigilia della festa; una lunga fila si crea davanti agli stand gastronomici. Si mangia, si beve, si comprano i caratteristici cavallucci e si crea quell'atmosfera unica e “calda” di convivialità e tradizione che solo il Sacro Fuoco di Bagnaia sa dare.
Evviva Sant’Antonio! Evviva il Focarone!