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CERVETERI – «Questo è un simbolo per la comunità ma non si può utilizzare». Quanto vorrebbero riaccedervi i cittadini di Cerenova e Campo di Mare per giocare a carte, organizzare eventi o semplicemente trascorrere le giornate insieme. Lo sfogo di Enzo Musard, presidente del comitato di zona, riaccende la discussione sul centro polivalente di via Luni attivo solo fino al 2020. Da tre anni le associazioni non possono usufruire di una struttura realizzata con soldi pubblici. «Delle procedure burocratiche – aggiunge Musard - vengono imposte a chi chiede di poter usare le sale dell’edificio, pagando una tariffa oraria per attività culturali e sociali». Tra gli esempi che il comitato mette in evidenza, «l'invito alla lettura, la scuola di teatro per bambini, l’educazione musicale, l'arte del disegno, lo sportello civico informativo per cittadini, il punto di sicurezza del controllo del vicinato». Attività importanti che necessiterebbero di un luogo al chiuso per poterle portare avanti. «Le procedure sono assurde – sostiene Musard - gli anziani, per vedersi insieme, dovrebbero organizzare l’associazione di promozione sociale, con una linea dirigente e un apparato di gestione fiscale. Aps da registrare all'Ufficio del registro, con costi rilevanti a carico dei poveri pensionati. Operazione costosa e difficile, specie se imposta ad anziani poco avvezzi a tutto ciò e alcuni di loro dovrebbero pure assumersi la responsabilità di questo solo per passare qualche ora in compagnia di coetanei». Mentre l’iter si spera che possa fare il suo corso, con l'amministrazione etrusca alla ricerca proprio di quel soggetto pronto a sottoscrivere una convenzione col comune così da restituire ai "nonnini" il loro punto di aggregazione (è stata pubblicata una manifestazione di interessa per l’affidamento del servizio: c’è tempo fino al 7 dicembre), il centro di via Luni, rimane chiuso e al buio e sta andando in malora.
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