VETRALLA - La città di Vetralla ha reso onore al carabiniere Luciano Lupattelli, martire delle foibe.


La manifestazione, organizzata dal Comitato 10 Febbraio e dall'amministrazione comunale di Vetralla, è iniziata con l'omaggio floreale alla tomba del carabiniere, presso il cimitero cittadino. Alle 10,30 è stata inaugurata la stele di pietra in memoria di Luciano Lupattelli in via Martiri delle foibe (ex area Manzotti) ed è stata deposta una corona.


Alla cerimonia ha partecipato la nipote del Martire, Luciana Lupattelli, che ha ricordato le difficoltà nel 1959 per far seppellire i poveri resti dello zio. «Giunsero a Vetralla in una cassetta di legno – ha ricordato visibilmente emozionata – nessuno la voleva, nemmeno in chiesa. Mio padre allora andò in Comune e fece una sfuriata. Uscì un consigliere comunale che prese a cuore la questione e mio zio ebbe un funerale solenne, con la banda musicale e le autorità».


«Le foibe e l'esodo sono avvenimenti drammatici – ha detto il sindaco di Vetralla, Sandrino Aquilani – sono parte integrante della nostra storia, devono essere radicati nella nostra memoria, ricordati e spiegati alle nuove generazioni. Per troppo tempo l'urlo lacerante che proviene dalle foibe è rimasto inascoltato».


Presenti alla cerimonia il presidente nazionale del Comitato 10 Febbraio, Silvano Olmi; il responsabile provinciale Maurizio Federici, che ha consegnato alla nipote del Martire un libro su Norma Cossetto, e quello locale Claudio Bartolucci. Per l'amministrazione comunale, oltre al aindaco Aquilani, in prima fila l'assessore Giulio Zelli; il presidente del consiglio comunale Mauro Di Gregorio e la sua vicepresidente Michela Cascioli; i consiglieri comunali Rachele Montecolli e Paola Marconi. Per il mondo della scuola, il dirigente scolastico Roberto Santoni. Folta la delegazione delle forze dell'ordine, presenti i labari dell'associazione dei carabinieri e quello dei bersaglieri.


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