Il Gruppo carabinieri Forestale di Viterbo, con i suoi 13 nuclei territoriali e il nucleo investigativo, nel 2024 ha svolto 10.467 controlli mirati alla difesa del territorio, degli ecosistemi forestali e agrari, prevenendo le alterazioni ambientali e gli inquinamenti.
Inoltre, con 5.594 controlli nella provincia, la difesa del territorio e delle foreste è stata al centro dell’attività di vigilanza, in un territorio dove i tagli boschivi ed i movimenti di terreno necessitano di costante controllo ai fini della prevenzione del dissesto idrogeologico.
Il fenomeno maggiormente in grado di danneggiare e ridurre le foreste, oltre a procurare grande allarme sociale, è quello degli incendi boschivi che, a causa dei cambiamenti climatici, sono sempre più frequenti e talvolta molto severi: in passato circoscritto alla stagione estiva, oggi interessa un arco temporale sempre più esteso.
L’Arma Forestale, impegnata nel fondamentale compito di prevenire e reprimere gli incendi boschivi, nell’anno 2024 ha contestato 157 processi verbali amministrativi per violazione delle norme regionali e nazionali in materia Antincendio.
I reparti forestali della provincia di Viterbo indagano, inoltre, sulle cause che generano l’incendio boschivo, anche con l’ausilio di personale appositamente formato. Proprio l’ausilio del personale “repertatore incendi” ha fornito impulso all’attività investigativa e consentito di identificare il 10% degli autori di incendi boschivi che, nell’anno 2024, sono stati 70.
Non di secondaria importanza l’impegno profuso dai militari per contrastare il fenomeno dell’abbandono di rifiuti, soprattutto quelli derivanti da attività professionale a vario titolo esercitata. In questo ambito, a febbraio scorso, al termine di una lunga attività investigativa diretta dalla Procura di Roma - Direzione distrettuale antimafia, il Nipaaf ha interrotto un traffico illecito di rifiuti metallici tra il Viterbese e la Campania, scardinando l’organizzazione dedita al reperimento, trasporto e trattamento illecito di rifiuti di rame e piombo.
27 le persone indagate, di cui 2 sottoposti agli arresti domiciliari e sono stati sequestrati preventivamente 11 automezzi e il profitto del reato di circa 860.000 euro e, inoltre, 8 società coinvolte sono state sottoposte ad accertamento per la legge 231/2001.
Nel settore dei rifiuti, sono state segnalate all’autorità giudiziaria in tutto 79 persone, eseguiti 22 sequestri di siti di stoccaggio, deposito incontrollato di rifiuti ed automezzi e elevate sanzioni amministrative per 54.883 euro.