TARQUINIA - Una protesta decisa, per evitare che Tarquinia perda un altro simbolo del territorio sia in termini economici sia in termini di opportunità lavorativa.

Sandro Vallesi ieri mattina si è incatenato per protesta davanti al cancello della Cantina sociale, situata lungo la strada Porto Clementino a Tarquinia, per spiegare le sue ragioni, che sono poi quelle della città di Tarquinia. Il noto personaggio politico, rappresentante della sinistra locale ed ex presidente dell’Università Agraria, chiede un intervento urgente all’Arsial, per evitare che lo stabilimento, per anni punto di riferimento dei produttori locali, finisca nell’abbandono come l’ex pomodorificio. Vallesi chiede un incontro pubblico affinchè l’Arsial spieghi le ragioni per le quali non ritorna in possesso del bene e non permette ai produttori di Tarquinia di poter lavorare in loco le loro uve.

«L’Arsial - ha scritto Vallesi nel cartello di protesta - è proprietaria di questo stabilimento. Dal 2000 è detenuto illegalmente da Cantina Cerveteri. L’8 febbraio 2022 il tribunale ha sentenziato la restituzione dell’immobile all’Arsial; il 19 gennaio 2023 la Corte d’Appello ha respinto la richiesta di sospensiva. Ad oggi Arsial non ha ottemperato al giudizio di legge da lei richiesto».

«Da circa dieci anni - aggiunge Vallesi - il centro non lavora le uve, ma effettua solo la vendita del vino di Cerveteri - La Cantina Tarquinia ha chiesto dal 2011 di poter lavorare le proprie uve, ottenendo solo risposte negative. Tutto questo - sostiene Vallesi - è palesemente illegale, provoca perdita erariale e rischia di finire come il Conal».

Nel secondo cartello Vallesi ha riportato le richieste: «Chiedo che l’Arsial venga a Tarquinia e in un pubblico incontro spieghi perchè non rientra in possesso del suo bene. Rispettando la legge e le sentenze; perchè non permette ai produttori di Tarquinia di lavorare qui le proprie uve».

Quindi la conclusione: «Con il suo disinteresse l’Arsial vuole far finire la Cantina sociale come il Conal (lo storico stabilimento per la trasformazione del pomodoro che ha dato lavoro a tanti tarquiniesi ndr)».

©RIPRODUZIONE RISERVATA