La pioggia ieri pomeriggio non ha guastato il tradizionale giro delle sette chiese.

I Facchini con le autorità hanno compiuto anche quest’anno il percorso, nonostante le avversità, anche meteorologiche. Queste le tappe:

Teatro dell’Unione

Tutti i Facchini convocati per le 13, dove avviene la premiazione con il Ciuffo e la Rosa d'oro e d'argento. In quel momento iniziale il Sodalizio parla alla città e riceve i saluti delle autorità.

Piazza della Repubblica

Ci si arriva passando da via Marconi, dove avviene una breve e intensa sosta al monumento al Facchino, opera scultorea realizzata dal maestro Alessio Paternesi.

Chiesa di Sant’Angelo in Spatha

Da via della Sapienza, il cammino prosegue lungo il Corso Italia, via Roma e arriva fino a piazza del Comune.

Piazza San Lorenzo e Palazzo Papale

All’uscita, i Facchini vanno verso via San Lorenzo, fino ad arrivare al Duomo. Dopo la foto di gruppo sulle scale di Palazzo Papale e una breve visita al Duomo, al ritmo delle note della banda musicale di Vejano prosegue il giro.

Piazza della Morte

I Facchini rendono omaggio a Santa Giacinta Marescotti, il cui corpo è custodito dalle monache di clausura presso il monastero di S. Bernardino. Dalle suore, ogni Facchino riceve una foglia, a ricordo di quelle di pungitopo, pianta con la quale la Santa Terziaria si flagellava.

Piazza S. Maria Nuova

Visita alla chiesa omonima tra le più antiche di Viterbo, eretta intorno al 1100 in un sobrio stile romanico.

Piazza del Plebiscito

Al Sacrario i facchini rendono omaggio al monumento dei Caduti delle Guerre Mondiali.

Piazza Maria SS. Liberatrice (o della Trinità)

Dopo aver ascoltato le preghiere del Priore Agostiniano, tutti gli uomini del Sodalizio intonano “Mira il tuo popolo…”, in onore della Madonna Liberatrice, che ha assunto a Viterbo, fin dal Medioevo, una funzione di protettrice civica della comunità. E’ uno dei momenti più intensi e suggestivi del giro delle Sette Chiese.

Piazza S. Francesco

I Facchini rinnovano qui il patto d’amore verso S. Rosa, che proprio da S. Francesco trasse l’ispirazione cristiana di povertà.

Largo Facchini di S. Rosa

Nel Santuario dedicato a Rosa, tutto il Sodalizio rende omaggio al corpo incorrotto della Santa ricevendo dalle suore, un' immagine benedetta. Si ascoltano le esortazioni religiose del Vescovo.

Convento dei Padri Cappuccini

Dalle 17.30 e fino alle 19 i Facchini, insieme ai loro familiari, si recano presso il giardino del convento di San Crispino, per un breve intervallo di riposo.

Si consuma una piccola merenda-cena. Intorno alle 19, salutati i parenti, i Facchini ascoltano le ultime raccomandazioni tecniche e gli incoraggiamenti del presidente del Sodalizio Massimo Mecarini e del capo Facchino Luigi Aspromonte e le sue ultime indicazioni per il Trasporto. Poi i Facchini si inquadrano in formazione, per raggiungere la vicina Porta della Verità.

Via Mazzini

Entrando da Porta della Verità, intorno alle ore 20, tutti i Cavalieri del Sodalizio rendono un doveroso e sentito omaggio alla Chiesa della Crocetta (S. Maria in Poggio),luogo della prima sepoltura, nella nuda terra, di S. Rosa.

Largo Facchini di S. Rosa

Sempre al ritmo di “..quella sera del 3” tutta la formazione “svolta” su Via di S. Rosa dove si vive un momento di grande emozione, quando i Facchini salutano i loro familiari e gli amici, seduti sugli scalini del Santuario, sollevando in alto i “ciuffi” e le “spallette”.

Dalle 20.15: viene percorso a ritroso tutto l’itinerario dell’imminente Trasporto,tra gli applausi di una folla commossa e ammirata.

Piazza S. Sisto (ore 20.30)

All’interno dell’omonima Chiesa, il vescovo di Viterbo impartisce la benedizione “in articulo mortis” ai Facchini. La medesima cerimonia sarà ripetuta poco dopo all’aperto e ai piedi della Macchina di S. Rosa, con tutti i Cavalieri in ginocchio fra la folla stipata nella piazza in religioso silenzio.

Piazza S. Sisto (ore 21.00)

Indirizzo di saluto della autorità. Il sindaco “consegna” ufficialmente la Macchina di Santa Rosa nelle mani del Sodalizio, tramite il capofacchino.

Può così iniziare il trasporto di Dies Natalis.

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