CIVITAVECCHIA – Udienza preliminare, questa mattina, che vede l’ex segretario generale dell’Adsp Roberta Macii accusata di aver calunniato Angelo Pierotti «perché - come scritto dal pm Annunziata Rapillo - il 4 giugno 2020, pur sapendolo innocente, lo incolpava falsamente di aver posto in essere il reato di estorsione ai suoi danni».

Una vicenda piuttosto delicata, sia per i personaggi coinvolti, che per i fatti contestati, con la Macii che avrebbe accusato Pierotti di aver messo in campo una campagna diffamatoria contro di lei ed il suo operato, collegandola direttamente ad una istanza presentata dal figlio del civitavecchiese.

La richiesta di andare a processo infatti è arrivata al termine delle indagini svolte dai Carabinieri in seguito alla denuncia presentata da Pierotti, assistito dall’avvocato Alessio Fabi, in conseguenza della denuncia a sua volta depositata da Roberta Macii, difesa dall’avvocato Lorenzo Mereu, nei confronti proprio di Pierotti e del figlio Jurij, dipendente dell’Adsp.

Nella sua querela l’allora segretaria generale dichiarava di essere stata vittima, insieme all’Adsp, di atti persecutori e diffamatori oltre che di tentata estorsione.

A sua volta, Angelo Pierotti, sostenendo che la denuncia della Macii «appariva essere una gravissima simulazione di reati», presentò denuncia querela nei confronti della dirigente per calunnia, falso ideologico, diffamazione, simulazione di reati e false notizie al pubblico ministero. Tutte le altre accuse sono state archiviate dal pm Rapillo, ma non la calunnia, reato per il quale il Gup Paola Petti dovrà decidere oggi.

©RIPRODUZIONE RISERVATA