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Apertura di seduta al fulmicotone nella prima delle tre giornate dedicate al bilancio di previsione. In maggioranza al primo appello mancano due consiglieri e l’opposizione esce dall’aula. Non totalmente però, perché il gruppo del Pd resta garantendo il numero legale. La richiesta della sindaca Frontini di una sospensione rende più incandescente la situazione. E i consiglieri Luisa Ciambella (lista Rocca per il bene comune), Laura Allegrini, Gianluca Grancini, Matteo Achilli e Pietro Amodio di Fratelli d'Italia, Giulio Marini (Fi-Udc-Fondazione), Andrea Micci della Lega, Letizia Chiatti del gruppo misto reagiscono nell’immediato convocando una estemporanea conferenza stampa per stigmatizzare l’accaduto. Nel mirino il ritardo della prima cittadina e la richiesta di sospensione dei lavori per attendere l’arrivo di un consigliere - per il leghista Micci «è lampante che oggi la maggioranza non ha più i numeri» ma soprattutto la decisione del gruppo dem di restare in aula. Per Allegrini: «Il sostegno del Pd da stampella esterna o interna, lo vedremo in seguito, in questa circostanza la dice lunga sull’atteggiamento politico dei dem». «Chi vota questo bilancio, tecnico e ingessato, significa che sta cambiando linea politica» stigmatizza Ciambella e ritenendo «gravissima l’assistenza del Pd a questa maggioranza» osserva: «Vedremo se sotto l’albero troveremo qualcos’altro». Un pensiero condiviso da Marini, il quale oltre a rilevare che «se inizia a mancare il numero legale siamo davanti a problemi politici» focalizza poi l’attenzione sul fatto che «se un gruppo di minoranza non si allinea con il resto dell’opposizione nasce la curiosità di capire il prezzo politico di questo sostegno». Dalle forze che hanno partecipato alla conferenza arriva poi, tramite Luisa Ciambella, l’ammonimento: «Se dovessero verificarsi altre situazioni anomale, valuteremo l’abbandono dell’aula durante la discussione di un bilancio tecnico e ingessato che non consente margini di manovra». Dichiarazioni poi ribadite all'inizio dei lavori consiliari con il dem Alvaro Ricci che controbatte in merito alla posizione del suo gruppo rivendicando che «gli unici due emendamenti al Dup provengono dal Pd, all’infuori di noi nessuno delle altre forze di minoranza è intervenuto sul documento unico di programmazione e sul bilancio». Replica tranchant di Marini: «Quali proposte si possono fare su un bilancio tecnico come questo?». Dopo il botta e risposta iniziano i lavori con l’illustrazione del documento unico di programmazione da parte degli assessori per le rispettive deleghe. A partire dalla titolare del Bilancio Elena Angiani che introduce il Dup definendolo «un atto che concretizza, finanziandoli, gli obiettivi strategici e operativi dell’amministrazione» e ricordando l’entità della manovra di previsione: 118 milioni di euro. E quando il dibattito si concentrerà sul bilancio l’opposizione è pronta a inondarlo con una pioggia di emendamenti: 10 firmati dalla Lega, 6 da Fratelli d'Italia e 15 dal Partito democratico. Nessun emendamento da Per il bene comune, né dal gruppo misto né da Fi-Udc-Fondazione, il cui rappresentante argomenta: «È un bilancio tecnico che non dà spazio alla possibilità di dare voce a proposte che abbiano la portata di un consiglio di un Comune capoluogo. Lascia spazio solo alla critica, perché purtroppo è palese che le risorse si sono dissipate negli anni precedenti».