CERVETERI – Il taglio dei fondi è un altro “schiaffo” al corpo della Polizia locale che non avrà a disposizione 30mila euro, dirottati dalla maggioranza alla segreteria della sindaca, Elena Gubetti. Una decisione che ha scatenato il putiferio al Granarone con il consiglio comunale sospeso e con i vigili urbani, ironia della sorte, intervenuti per placare gli animi. Discussioni politiche a parte, gli agenti della Municipale, e in particolar modo i sindacati che da anni si fanno sentire, auspicherebbero un rafforzamento sostanziale dell’organico. Questo “taglia e cuci” a discapito del comando di via Friuli è stata un’ulteriore mazzata per chi deve garantire la sicurezza del territorio. I numeri sono impietosi e condannano in qualche modo questa scelta di rinunciare a un contributo economico non indifferente. A Cerveteri ci sarebbe necessità di un comando molto più imponente per gestire le tantissime frazioni e 125 chilometri quadrati di superficie. Le unità in servizio sono a malapena una ventina, compreso il comandante, Cinzia Luchetti. La media parla di un vigile urbano ogni 2mila abitanti quando per l’Anci gli agenti dovrebbero essere almeno il doppio e ben 90 per le normative regionali in base al confronto con la popolazione attuale (40 mila i residenti). Inoltre alcuni mezzi sono obsoleti e andrebbero sostituiti. Nel 2010 l’organico era rappresentato da 17 unità, ce ne sono 4 in più nel 2024: una miseria. Insomma, la musica non cambia per la Polizia locale impegnata nel gestire non solo il capoluogo ma frazioni grandi come Cerenova, Borgo San Martino, Campo di Mare, Valcanneto, Sasso, Furbara senza dimenticare il raddoppio della popolazione in estate. Uno scenario di instabilità che ricade poi sulla gestione del lavoro tra i pattugliamenti vari e i controlli sulla movida, viabilità e incidenti, il mercato rionale, le indagini sull’abusivismo edilizio, le pratiche accumulate in ufficio e il monitoraggio delle tantissime discariche a cielo aperto su strade e marciapiedi. Il rischio è che si torni ad avere una sola pattuglia in alcuni momenti della giornata anziché due. L’attuale struttura di via Friuli non è più idonea per gli operatori in servizio ma anche per gli utenti disabili che non possono accedere al primo piano della palazzina dove sono ubicati gli uffici. Il progetto della nuova caserma non decolla nonostante le rassicurazioni della classe politica.

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