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CIVITAVECCHIA – In soli sei mesi, il progetto Lotta allo spreco alimentare del Rotary club di Civitavecchia ha recuperato e redistribuito tre tonnellate di cibo in eccedenza proveniente dalle navi da crociera della compagnia Costa Crociere attraccate al porto di Civitavecchia.
Un risultato straordinario che testimonia l’efficacia del cosiddetto "modello Civitavecchia," un esempio virtuoso di collaborazione tra enti pubblici, associazioni e aziende private per combattere lo spreco alimentare e sostenere le famiglie in difficoltà.
Il progetto, nato nel settembre 2023 da un’idea del Rotary Club, e realizzato con il supporto di Costa Crociere e della Croce rossa italiana di Civitavecchia, ha coinvolto istituzioni come il Ministero della Salute, l’Asl Roma 4, l’Ufficio delle Dogane di Civitavecchia e il Comune, oltre a numerosi volontari. Grazie a questa rete, i pasti non serviti ai passeggeri delle crociere – i cosiddetti "ready to eat" – vengono raccolti, sigillati e tracciati per essere redistribuiti dalla Cri a persone in condizioni di grave difficoltà economica.
La sera prima dell’attracco, il cibo in eccedenza viene raccolto in appositi contenitori sigillati e conservato nelle celle frigorifere a bordo. Il giorno successivo, dopo i controlli sanitari condotti dal Posto di Controllo Frontaliero Veterinario e dall’Asl Roma 4, i pasti vengono consegnati alla Croce Rossa Italiana, che li distribuisce a famiglie bisognose, persone senza dimora e realtà come la “Repubblica dei Ragazzi”.
«Abbiamo dimostrato che un progetto simile non solo è possibile, ma può crescere – ha dichiarato il presidente della Croce Rossa di Civitavecchia, Roberto Petteruti –. La collaborazione tra tutti gli attori coinvolti è stata fondamentale».
Il progetto ha già prodotto risultati tangibili, con 3 tonnellate di cibo recuperato e distribuito a chi ne ha più bisogno. «Numeri che parlano da soli – ha sottolineato Luca Grossi, presidente del Rotary Club di Civitavecchia –. Siamo orgogliosi di aver ideato questa iniziativa, che ha funzionato grazie alla sinergia tra tutti i partner».
Eric Gerritsen, Director public affairs di Costa Crociere, ha ribadito l’importanza del rapporto con la città: «Civitavecchia è il porto più importante per noi in Italia e in Europa. Questo progetto ci permette di costruire un legame di qualità con la cittadinanza e l’amministrazione comunale»
La riuscita del progetto è stata possibile grazie al protocollo di intesa firmato tra tutti gli enti coinvolti, che ha stabilito regole chiare per garantire la sicurezza alimentare. «Abbiamo effettuato 33 controlli ufficiali per verificare la salubrità del cibo recuperato – ha spiegato Pierluigi Ugolini, direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Asl Roma 4. – Questo tipo di iniziativa rappresenta un percorso concreto di economia circolare che può coinvolgere sempre più attori».
Anche il vicesindaco Stefania Tinti ha evidenziato il valore del progetto: «Questa sinergia virtuosa tra attori diversi è un esempio concreto di come la lotta allo spreco alimentare possa andare nella giusta direzione». Fabrizio Federici, del Ministero della Salute, ha aggiunto: «Abbiamo abbracciato con grande spirito questo progetto, un modello di solidarietà e forza che potrebbe essere replicato su larga scala».
L’impegno non si ferma qui: l’obiettivo è rendere l’iniziativa un progetto permanente, ampliandone la portata. «Dobbiamo guardare al futuro e creare strutture e percorsi che abbiano una visione di lungo termine e soprattutto strutture fisse che possano essere utilizzate negli anni», ha concluso Petteruti.
Il "modello Civitavecchia" brilla come esempio di innovazione sociale, mostrando come la lotta allo spreco alimentare possa trasformarsi in una straordinaria opportunità di solidarietà e sostenibilità.
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