Roberto Vannacci domani torna a Viterbo per presentare il suo ultimo libro “Il coraggio vince” ad Ombre Festival. L'appuntamento è per le 21,15 a piazza della Repubblica. Diverse associazioni del territorio, Arcigay, Arci, Ausf., Kyanos, Auser Tuscia, Viola del pensiero, Casa dei diritti sociali della Tuscia, Casa delle donne, Parva Erinna, L’Altro circolo – Centro culturale di iniziativa omosessuale e Perché io segno, però hanno espresso indignazione per l’invito.

Parlano di “scelta quantomeno inopportuna rischia di consolidare ideologie e movimenti sociali assolutamente contrari al lavoro di inclusione, rispetto, pace e coesione portato avanti e garantito dalle nostre associazioni. Roberto Vannacci - scrivono in una nota - conosciuto per le sue posizioni politiche estremiste, novello eletto al Parlamento Europeo, si è distinto per le sue irragionevoli posizioni inneggianti all’odio razziale, al sessismo e all’omofobia; posizioni che, al di fuori di ogni qualsivoglia rispettabilità o solidità scientifica e sociale, non dovrebbero trovare spazi di ascolto all’interno della nostra Viterbo. La scelta di permetterne la diffusione pubblica ad Ombre Festival può essere letta non solo come una legittimazione, ma peggio, come una promozione, di simili idee antistoriche, antiscientifiche e retrograde. La pubblicizzazione di certe posizioni, diffuse con ingenuità come se potessero far parte di un lecito e costruttivo dibattito, rappresenta un pericoloso errore non trascurabile per tutte le realtà sociali e le associazioni che quotidianamente vivono e lottano contro discriminazioni, disuguaglianza e violenza”.

Le associazioni quindi esprimono profondo “dissenso nei riguardi degli organizzatori di Ombre Festival, per aver scelto di fornire piattaforme di visibilità a chi, senza remore, si discosta dai valori di civiltà, inclusione e uguaglianza”. Ma esprimono anche Esprimiamo profonda amarezza per l’avallo concesso de facto dal Comune di Viterbo”.

Ricordano le dichiarazioni del vicesindaco Antoniozzi sul festival. «Ombre - ha detto - è una realtà che nei fatti ha dimostrato di essere virtuosa. Vogliamo spendere di più in cultura ma soprattutto ci interessa spendere bene le risorse».

Chiedono quindi al vicesindaco “come sia possibile che una “buona spesa” delle nostre risorse, possa finanziare, diffondere e fornire eco a personaggi che alimentano la propria figura sociale e politica diffondendo narrative xenofobe, misogine, omofobe e razziste. Anche la sindaca Chiara Frontini, ha avuto modo di dichiarare che l’esborso economico del Comune a beneficio di Ombre Festival, mira a “diffondere e seminare una diffusa cultura della legalità. Con un coinvolgimento delle nuove generazioni e con una divulgazione che potesse essere impattante e duratura”. Ci rivolgiamo allora all’amministrazione comunale tutta, domandando in che modo la partecipazione di questa figura possa contribuire alla diffusione di una cultura della legalità e del rispetto”.

“Non possiamo non evidenziare inoltre come il festival sia stato organizzato in partenariato con la polizia di Stato - aggiungono - che proprio in virtù della preziosa e instancabile funzione di protezione del “pubblico bene”, invitiamo a rifuggire e condannare il fenomeno che ci troviamo a contestare”.

Le associazioni, quindi, chiedono “con urgenza al Comune di Viterbo e alla sindaca Chiara Frontini, di riconsiderare il proprio sostegno presente e futuro a tali iniziative, valutando l’impatto negativo che tali scelte avranno sulla coesione sociale, sulla sicurezza e sul benessere della comunità che la prima cittadina rappresenta”.

“Come associazioni di promozione sociale - concludono - continueremo a lottare contro ogni forma di discriminazione e odio, promuovendo i valori di uguaglianza, rispetto, sicurezza e inclusione che dovrebbero essere al centro di ogni manifestazione culturale e della vita pubblica”.