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CERVETERI - «Notizie false e tendenziose». Così la Meridionale servizi ambientali s.r.l. definisce le dichiarazioni che circolano sulla stampa e sui social e in un comunicato chiarisce, punto per punto, cosa è stato messo in discussione, a partire dal ritardo degli stipendi: «I ritardi per due giorni verificatisi nel pagamento degli stipendi dicembre sono imputabili – così come chiarito a tutte le Ooss – esclusivamente a ragioni di emergenza epidemiologica che ha colpito gli addetti dell’Ufficio Personale, che hanno comunque lavorato da casa» Per quanto riguarda invece l’adeguamento dei livelli, «sebbene restano distanti e differenti le posizioni aziendali e sindacali sulla efficacia di un verbale sindacale sottoscritto dalla Camassambiente e di cui la Msa si è fatta carico, con incontro ha convenuto unitamente alle ooss di riconoscere quanto richiesto dalle stesse. Soluzione condivisa da tutti i sindacati presenti in azienda e sottoscrittori di accordo».
E sui mezzi “non conformi”, precisano: «Come accertato dal Dec, gli automezzi sono tutti conformi al Csa ed al progetto. Peraltro, gli automezzi sono stati, tutti, nessuno escluso, regolarmente sottoposti a manutenzione» Si passa poi alle voce “vestiario, spogliatoio e bagni”: la ditta, ricordando sempre l’incontro del 20 gennaio, fa notare come «le ooss evidenziavano la necessità di dotare il personale di mantelline ad alta visibilità. A distanza di un solo giorno si è data prova dell’acquisto delle mantelline e della successiva consegna. Spogliatoi e bagni sono stati sistemati per una precedente infiltrazione di acqua e che l’ultima attività da farsi era esclusivamente riferibile alla pittura degli ambienti. A seguito della impossibilità di utilizzare gli automezzi classificati non conformi, che non riguarda i mezzi previsti da capitolato d’appalto, la società si è vista momentaneamente costretta a modificare il servizio giornaliero di raccolta, dando immediata informativa all’utenza attraverso ogni strumento “social” disponibile. In verità la strumentalità delle azioni di alcuni dipendenti e di alcune sigle sindacali passa attraverso l’intento, già in atto da tempo, di voler trasformare i rapporti dei propri iscritti da part time a tempo pieno, ignorando che nell’appalto sono occupati oltre 25 unità rispetto a quelle previste dal capitolato di appalto e presenti all’inizio della commessa».
«Alcune sigle sindacali - si legge ancora nel comunicato - evitano di riferire che hanno abbandonato l’incontro sindacale in atto nella giornata della scorsa settimana, non per le ragioni pubblicamente esposte, ma solo ed unicamente per non essere state accontentate sulle richieste di riconoscimento del tempo pieno ai propri iscritti. Si vuole strumentalizzare l’informazione pubblica ignorando la necessità da parte della Msa di organizzare il servizio in maniera ottimale evitando incrementi occupazionali non funzionali che comporterebbero ulteriori, insostenibili costi dell’intero appalto».
«Al fine che sia fatta chiarezza con una adeguata informativa sul servizio attualmen
te svolto dalla scrivente rispetto al capitolato di appalto ed evitare ogni strumentalizzazione di cui siamo oggetto, ci riserviamo di chiedere in incontro con i soggetti istituzionali interessati, con riserva di tutela nelle opportune sedi giudiziarie per le affermazioni false e tendenziose che screditano l’immagine aziendale», concludono.