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E’ stato d’agitazione della polizia penitenziaria in seguito alle continue aggressioni subite dagli agenti in carcere. Ieri i sindacati di categoria Sappe, Sinappe, Osapp. Uilpa, Uspp, Fns Cisl, e Fpc Cgil hanno scritto al provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria di Lazio, Abruzzo, Molise, Pierpaolo D’Andria, e per conoscenza all’Ufficio relazioni sindacali del Dap e alle organizzazioni sindacali nazionali per spiegare la situazione in cui operano.
«Dobbiamo purtroppo registrare le numerose aggressioni nei confronti del personale di polizia penitenziaria negli istituti penitenziari della regione nelle ultime settimane (Viterbo, Regina Coeli, Cassino, Rebibbia ecc.) - dicono le sette sigle sindacali - situazioni di gravissima difficoltà a gestire detenuti sempre più violenti per la quale l’unico strumento che adotta l’amministrazione e quelli di spostarli a giro negli stessi istituti».
I sindacati si dicono «stanchi di vedere i nostri colleghi dover subire danni permanenti dove le prognosi superano anche i 30 giorni, mentre le direzioni non riescono nemmeno più a garantire gli accordi sottoscritti per le forti carenze di personale sempre più in deficit». Ad aggravare la situazione ci sono i prepensionamenti numerosi degli ultimi mesi «che proseguono per molto tempo visto - rimarcano i sindacati - l’età di servizio e anagrafica della metà dello stesso personale presente in servizio. La situazione è così grave che i turni di servizio durano 16 ore quando va bene con tutte le conseguenze del caso».
Per questi motivi, le sigle sindacali «ritengono opportuno per questo motivo attivare le procedure per uno stato di agitazione e indire a breve una manifestazione perché l’amministrazione penitenziaria si adoperi a porre fine a tutto questo».