LADISPOLI - Una condotta da Valcanneto al pozzo Statua. È questa la soluzione che Acea starebbe mettendo in campo a Olmetto Monteroni per risolvere il problema della non potabilità.

IL FATTO

Dal 2017 i residenti della zona si sono ritrovati a dover fare i conti con il divieto all'uso potabile dell'acqua a causa dell'eccessiva presenza di cloruri. Un problema pre esistente il 2017 ma che non aveva portato la Asl - ha spiegato il delegato al servizio idrico Filippo Moretti intervistato in radio - ad emettere ordinanza di non potabilità. «Vuoi che siamo arrivati noi al governo, vuoi che sia cambiato il referente della Asl - ha detto Moretti - ha imposto la non potabilità».

LA SOLUZIONE DEL PROBLEMA

Inizialmente l'amministrazione aveva provato con la realizzazione di un nuovo pozzo nei pressi di quello già pre-esistente, per cercare di ridurre la salinità dell'acqua. Ma forse a causa della vicinanza delle due strutture e della saturazione di quello vecchio, anche l'acqua proveniente dal nuovo pozzo Statua non aveva consentito di abbassare la presenza di cloruri all'interno dell'acqua che alla fine arriva nelle case dei residenti delle frazioni.

L'idea di Acea è quella di realizzare nella zona una condotta che da Valcanneto prelevi l'acqua del Peschiera e la porti fino al pozzo Statua per miscelarla. In questo modo si abbasserebbe la presenza di cloruri rendendo l'acqua finalmente potabile. I lavori - come annunciato dal Pd nei giorni scorsi - sarebbero già partiti anche se all'amministrazione non sarebbe arrivata alcuna comunicazione ufficiale. «Conoscevamo già il progetto - ha però spiegato Moretti - e avevamo esternato le nostre perplessità suggerendo, allo stesso tempo quella che era la nostra idea» (realizzare un terzo pozzo, più distante dai precedenti così da evitare contaminazioni). Ma Acea «ha la libertà di decidere», ha proseguito Moretti. Una cosa è certa: «Dovranno portare tanta acqua per diluirla» e renderla dunque finalmente potabile.

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