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La qualità dell’aria a Viterbo è la seconda migliore del Lazio dopo Rieti. A certificarlo è l’indagine “Mal’Aria di città 2025” di Legambiente che, ogni anno, stila la graduatoria in base alle rilevazioni delle centraline posizionate in tutta Italia. I due principali inquinanti in città, le polveri sottili (Pm10) e il biossido di azoto (N02), vedono Viterbo, per i livelli medi annuali del 2024, sotto la soglia rischio con 19 microgrammi per metro cubo sia per il primo che per il secondo inquinante. Questi valori consentono a Viterbo di non dovere ridurre nessuna concentrazione media necessaria per attuare i valori normativi che entreranno in vigore al 2030. Rieti è la città con i valori migliori del Lazio con la media annuale di Pm10 pari a 18 e No2 pari a 15. Frosinone è la peggiore città capoluogo del Lazio per le polveri sottili con il valore di 26, mentre Roma è la peggiore per il biossido di azoto con 30 microgrammi per metro cubo. Per i valori di PM10 dopo Frosinone c’è Roma con valore medio di 25, quindi Latina con 21, Viterbo e Rieti. Per i livelli di biossido di azoto dopo Roma c’è Latina con 24 microgrammi per metro cubo, quindi Frosinone (23), Viterbo e Rieti. Frosinone deve diminuire del 23% i livelli di polveri sottili e dell’11% quelli di biossido di azoto pe rispettare gli standard europei del 2030; Latina del 6% le Pm10 e del 18% i livelli di No2; Roma del 19% le emissioni medie di polveri sottili e del 32% di biossido di azoto. Come si evince dall’indagine di Legambiente nel 2024 sono stati 25 i capoluoghi di provincia a superare per 35 giorni il limite giornaliero dei 50 microgrammi per metro cubo di polveri sottili. La peggiore città è risultata la laziale Frosinone con 70 sforamenti, seguita da Milano con 68, quindi Verona (66 giorni) e Vicenza (64). Nessuna città capoluogo italiana ha superato la media dei 40 microgrammi per metro cubo suggerita dalla normativa nazionale ma, se il riferimento sono i valori suggeriti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (15 microgrammi per metro cubo) “circa il 97% dei capoluoghi di cui si è riusciti a ricostruire la media annuale (95 su 98 capoluoghi esaminati) – spiega l’indagine ‘Mal’aria delle città 2025” - non rispetta tale valore. Con conseguenti danni alla salute delle persone che vivono e lavorano in queste aree urbane. Per fortuna, la nuova direttiva sulla qualità dell’aria recentemente approvata a livello comunitario, ha rivisto i limiti di riferimento per il Pm10, avvicinandoli molto a quelli suggeriti dall’Oms; dal 2030 infatti il limite stabilito come media annuale da non superare scenderà dagli attuali 40 microgrammi per metro cubo a 20 (rimane 15 microgrammi per metrocubo il valore suggerito dall’Oms)”. Viterbo, quindi, ha ancora un’aria respirabile ma serve mantenere alta la guardia per non arrivare ai valori negativi del basso Lazio e della capitale.