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CIVITA CASTELLANA – «Nonostante i vari solleciti a mezzo Pec, i ripetuti appelli sulla stampa e la lettera al prefetto, a più di un mese dalle nostre richieste non ci sono stati invitati i documenti sul bilancio Sate». Lo scrivono in una nota Valerio Biondi del Movimento Cinque Stelle, e Yuri Cavalieri e Maurizio Romani per il partito di Rifondazione comunista.
«Vogliamo ricostruire fedelmente - spiegano - quanto fin qui accaduto per far capire ai nostri concittadini in quali ci troviamo a svolgere il ruolo di consiglieri di minoranza. In data 24/09/2023 - sottolineano - abbiamo protocollato al comune di Civita Castellana la richiesta per avere a mezzo pec una situazione economica e patrimoniale della Sate, immediatamente antecedente alla cessione di quote al nuovo partner privato. In data 03/10/2023 - aggiungono Biondi, Cavalieri e Romani - abbiamo protocollato la richiesta avente ad oggetto “Progetto di bilancio di eservizio del 2022 della S.a.t.e Spa approvato dal consiglio di amministrazione”. In data 12/10/2023 - proseguono - abbiamo trasmesso un primo sollecito al comune al fine di avere riscontro alle nostre richieste. In data 24/10/2023 abbiamo trasmesso un secondo sollecito indirizzandolo anche alla casella Pec della Sate e chiedendo contestualmente anche la nuova versione del bilancio 2022 presentata ai soci per l’approvazione in assemblea». Ancora: «il 31/10/2023 abbiamo dovuto disturbare il prefetto affinché sollecitasse l’amministrazione comunale a dare i dovuti riscontri. Ad oggi tutto tace. La domanda che ci facciamo è perché l’amministrazione comunale ci nega quello che è un nostro diritto?. Perché come sempre accade quando si parla di rifiuti a Civita Castellana i tempi diventano biblici e si alza un muro di gomma contro chi vuole solo avere un quadro chiaro della situazione nel legittimo esercizio delle funzioni legate alla carica ricoperta?. Chiediamo al nuovo presidente della società controllata dal comune di farsi garante e intervenire rapidamente al fine di fare piena luce sull’iter che ha portato all’approvazione del bilancio ed insieme di dare un segnale di discontinuità rispetto alle ultime gestioni; non vorremmo che, come spesso accade, sia cambiato il direttore ma la musica dell’orchestra sia rimasta la stessa», concludono.
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