CERVETERI - Realizzare all'interno delle scuole progetti di educazione civica per "educare alla pace". Questo lo spirito della mozione presentata dal consigliere FdI, Luigino Bucchi, e approvata all'unanimità dal consiglio comunale etrusco. «Non ci sono guerre buone e guerre cattive», sottolinea il consigliere. «La guerra è uno strumento che semina dolore e morte ovunque si combatta. Più di 30 conflitti in corso nel mondo tra cui alcuni "dimenticati" nonostante ogni giorno - prosegue - bambini, donne e uomini sono costretti a subire sofferenze e abusi di ogni genere da entrambe le parti del conflitto». Da qui la nascita della mozione approdata giovedì scorso in consiglio comunale. E se da un lato il documento auspica ad una «intensificazione dei contatti diplomatici in corso da parte del Governo italiano per raggiungere un immediato cessate il fuoco», dall'altro parte ci si rivolge direttamente ai cittadini etruschi, una città - ha sottolineato Bucchi - che «non ha mai dimenticato i suoi caduti e le sofferenze sopportate durante gli anni dalla guerra». Obiettivo, insomma: promuovere la cultura di pace «attraverso i comportamenti e dedicando un po' del nostro tempo per fare in modo che- appellandosi alla giustizia, ai diritti, all'uguaglianza dei popoli e alla loro riconciliazione - si raggiunga quella pace che tutti desideriamo». Il documento guarda soprattutto ai giovani perché è proprio da loro che si deve partire. Da qui l'impegno dell'amministrazione a «presentare progetti di educazione civica nelle scuole per "educare alla pace", perché parlare di pace in un contesto scolastico significa promuovere una cultura pacifica e non violenta». Tra le iniziative richieste all'amministrazione c'è anche quella di stampare e distribuire «una locandina da far esporre in modo visibile in tutte le attività commerciali che operano sul territorio comunale recante la scritta "Cerveteri città per la Pace"». Scritta che potrebbe essere contenuta anche in uno striscione da affiggere sia sulla facciata del comune che su quella delle scuole.

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