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CIVITAVECCHIA – «Da anni ci battiamo in Parlamento per il riconoscimento della specificità dei territori di Brindisi e Civitavecchia che, ospitando i due grandi impianti termoelettrici a carbone, hanno contribuito in questi decenni in maniera considerevole all’approvvigionamento energetico nazionale».
Così in una nota i deputati di Forza Italia Mauro D’Attis, coordinatore azzurro in Puglia, e Alessandro Battilocchio, coordinatore della provincia di Roma.
«I governi di centrosinistra – proseguono - li avevano esclusi dai programmi di decarbonizzazione. Con il percorso di transizione ecologica ed energetica gli impianti verranno chiusi e si stanno impostando le dinamiche post-carbone, anche attraverso i lavori del comitato interministeriale ad hoc, istituito grazie ad una nostra iniziativa legislativa. Va riconosciuto a questi territori il valore storico per quanto hanno dato in termini di produzione energetica a tutto il Parse per decenni e con gravi danni ambientali e vincoli allo sviluppo di altri settori. Vanno salvaguardati i livelli occupazionali e va gestita in maniera concreta questa fase transitoria, coinvolgendo tutta gli attori istituzionali e gli operatori economici del territorio. Ovvio che il Governo nazionale ha un ruolo fondamentale e noi non esitiamo a richiamarne la responsabilità. Siamo però francamente delusi dall’atteggiamento di Enel che, al momento, non ha ancora esplicitato i suoi impegni specifici nei piani industriali, disattendendo le aspettative di territori che non possono essere lasciati soli, dopo, appunto, aver dato tanto nell’interesse nazionale. Non c’è più tempo. Anche Enel, lo sa. Ci aspettiamo – concludono duri – risposte celeri, adeguate e concrete».
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