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Andrea Augello
Andrea Augello
Oggi scompare un pezzo del mio e del nostro mondo. Non un pezzo qualsiasi ma il più pregiato.
Andrea Augello e stata una persona straordinaria - cioè fuori dall’ordinario - anche per un mondo come il nostro che di persone speciali ne ha partorite diverse.
Eppure Andrea e’ forse l’unico che è riuscito a mettere insieme tante qualità diverse e ad un livello così elevato.
Andrea aveva un curriculum militante indiscutibile, riconosciuto e rispettato da tutti, amici e nemici.
Andrea e’ stato guida sicura di una comunità politica tra le più importanti della destra italiana, nella quale si sono formati migliaia di ragazzi, generazione dopo generazione.
Andrea e’ stato un amministratore capace, preparato e competente come pochi.
Andrea e’ stato un visionario, riferimento politico capace di leggere le trasformazioni politiche e sociali ed indicare una strada, spesso quella meno scontata e banale.
Andrea e’ stato un uomo di cultura, con interessi che spaziavano dalla storia alla letteratura, dalla filosofia all’arte militare.
Andrea e’ stato un organizzatore straordinario, che si trattasse di campagne elettorali, di portare aiuti in zone di guerra o di organizzare improbabili spedizioni militanti nei conflitti africani.
Andrea e’ stato un sindacalista capace di fare - con la stessa efficienza - accordi e scioperi.
Andrea e’ stato uno dei pochi che ha sempre “pensato in maniera complessiva”, cioè mettendo insieme gli obiettivi dei singoli con quelli di tutti e con quelli dell’Idea.
Andrea - infine- ha lasciato un segno praticamente in tutte le persone che hanno avuto il privilegio di incontrarlo.
E tutto questo in una persona sola, in una vita sola.
Andrea e’ stato anche una delle persone più testarde e determinate che abbia mai conosciuto, uno che pretendeva di avere sempre ragione, aiutato dal fatto che quasi sempre era davvero così.
Quanto a me, ho avuto la possibilità di condividere una parte lunghissima della mia vita al suo fianco, con una frequentazione così intensa e quotidiana che la notizia della sua morte mi e’ piombata addosso come se mi avessero strappato un pezzo di carne viva.
Una notizia attesa ma rifiutata dalla mente.
Nonostante nell’ultima, lunga, faticosa, dura conversazione che abbiamo avuto, tu mi avessi descritto un’altra volta cosa sarebbe successo e come avremmo dovuto reagire. Preoccupato più di darmi istruzioni che della cosa in se. Con quel distacco apparente di chi vede lucidamente quello che deve succedere e non concede nulla all’autocommiserazione. Cose che conserverò insieme a milioni di altre, accumulate in un percorso durato quasi quarant’anni.
E quindi devo correggere la mia affermazione iniziale: l’eredità diffusa di quanto Andrea Augello ha seminato non può scomparire perché e’ nelle vite di migliaia di persone e nella storia politica italiana.
Un dolore immenso accompagnato dalla consapevolezza di avere avuto il privilegio di essere stato molto a lungo il primo cavaliere della nostra tavola rotonda.
A Dio Andrea
* Vicesegretario generale Ugl