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LADISPOLI -Una possibilità per i comuni a nord della Capitale di «autodeterminarsi» e di poter «governare» il territorio «al meglio delle sue possibilità» per il sindaco di Ladispoli, Alessandro Grando e per i consiglieri di maggioranza; l'ennessimo «carrozzone» che non porterà benefici e che non ha ottenuto il consenso dei cittadini (tramite magari un referendum popolare) per i consiglieri di opposizione. Dopo una discussione durata oltre due ore "Porta d'Italia", il progetto di una nuova provincia, separata da Città Metropolitana, ha ottenuto il "si" del consiglio comunale ladispolano con 14 voti a favore (ai 13 dei consiglieri di maggioranza va ad aggiungersi quello del consigliere Eugenio Trani) e 7 voti contrari. Il "disegno" già approvato dai comuni di Fiumicino, Santa Marinella e Civitavecchia (che ne faranno parte) per il primo cittadino ladispolano, Alessandro Grande, potrebbe essere la possibilità per il territorio di farsi valere e non un «guanto di sfida alla Capitale», non «una decisione animata da un senso di rivalsa». «Abbiamo una classe dirigente in grado di audeterminarsi» di «gestire i vari ambiti» come ad esempio gli istituti superiori, l'ambiente, il servizio idrico. Una realtà che al suo interno avrebbe da un lato l'aeroporto e dall'altra il porto. Il tutto per conquistare una «rappresentatività» ad oggi «carente» in Città Metropolitana dove «il sindaco di Roma non è mai presente». Argomentazioni, quelle del primo cittadino, che non hanno però convinto i consiglieri d'opposizione: dai riferimenti normativi all'assenza ad oggi del nome della città che assolverà il ruolo di Capoluogo della provincia (Fiumicino o Civitavecchia?) e che comunque vedrà sempre, Ladispoli, solo come «città in provincia di ...». Per l'opposizione a mancare è stato il «coinvolgimento dei cittadini» in maniera diretta tramite un referendum, definito «indispensabile». La seduta si è conclusa con la votazione che, comunque, ha di fatto, dato il via libera, per quel che riguarda la città balneare, ai prossimi passi per la costituzione del nuovo Ente.
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