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CIVITAVECCHIA – «A fine aprile, in conferenza dei capigruppo, proporremo la calendarizzazione di questo provvedimento per l’aula. Una volta inserito, le commissioni hanno tempistiche piuttosto definite e certe. L’obiettivo è andare avanti decisi». Ha chiuso così il parlamentare di Forza Italia Alessandro Battilocchio, primo firmatario della proposta di legge per l'istituzione della nuova provincia, il convegno organizzato alla Camera su “Porta d’Italia”, alla presenza di rappresentanti istituzionali del territorio.
«La Provincia Porta d’Italia non è più una mera aspettativa ma, in ragione delle volontà popolari esplicitate attraverso le forme di legge, è un diritto – ha evidenziato il professor Enrico Michetti avvocato amministrativista che dall’inizio ha fornito il proprio contributo tecnico giuridico al progetto – il Parlamento che interviene nella procedura può soltanto discrezionalmente delimitare il perimetro della nuova Provincia ma non incidere sulla volontà espressa all’interno dei consigli comunali e dalle amministrazioni».
A prendere la parola anche il sindaco di Fiumicino, Mario Baccini, tra i promotori della costituzione della nuova provincia del litorale. «Per troppo tempo siamo stati fermi sui nostri territori, da Fiumicino a Civitavecchia e passando per tutti i comuni dell’Alto Lazio – ha sottolineato – oggi abbiamo tutte le convinzioni e le motivazioni per rivendicare il ruolo che ci è stato negato per troppo tempo. Ringrazio Alessandro Battilocchio come primo firmatario di questa proposta di legge e le altre forze politiche che hanno presentato proposte analoghe che dovranno essere messe insieme. Se la proposta verrà calendarizzata prima della pausa estiva avremmo compiuto un significativo passo in avanti. Siamo convinti che questa possa essere un’operazione epocale per promuovere quell’economia sommersa e quelle vocazioni che abbiamo sul territorio e che non sono state valorizzate. Oggi abbiamo la possibilità di fare crescere una nuova classe dirigente, di valorizzare le nostre economie: avremo la prima provincia in Italia che avrà anche la forza di fare anche sussidiarietà ad altre province». Nessuna rivalità tra Fiumicino e Civitavecchia, ha assicurato, quanto piuttosto una sinergia per uno sviluppo concreto e reale di un territorio omogeneo che vuole dire la sua, anche dal punto di vista istituzionale.
«Questo convegno – ha ricordato quindi Battilocchio – è un importante appuntamento per il futuro amministrativo del litorale Alto Lazio che vede riuniti sindaci, amministratori locali, rappresentanti regionali e tecnici per un confronto concreto e operativo sul progetto di riassetto territoriale e per proseguire un percorso iniziato già all’interno dei consigli comunali, nelle realtà sociali, associative tra gli imprenditori di questo territorio. Ho volentieri portato questa istanza del territorio alla Camera, attraverso la presentazione di una proposta che nasce e parte dalle Amministrazioni e comunità locali. Siamo tutti uniti qui con la volontà di portare avanti questa battaglia storica per restituire centralità al territorio che va da Civitavecchia a Fiumicino, una regione ricca di risorse e potenzialità dove si trovano due infrastrutture fondamentali per la città metropolitana di Roma e per l’Italia intera: il porto di Civitavecchia e l’aeroporto di Fiumicino. Non è una proposta contro qualcosa, è una proposta per creare qualcosa di ulteriore, una nuova Provincia che manterrà comunque un rapporto essenziale con la città di Roma, anzi lo rafforzerà. Con questa proposta vogliamo valorizzare tutte le potenzialità di questa area territoriale. Questo confronto è un'occasione importante per fare un passo in avanti verso un progetto che nasce dai territori e che arriva oggi in maniera ancora più formale e forte all'interno delle istituzioni».
Roberto Melchiorri, a nome del comitato intenzionato ad indire il referendum a Civitavecchia – comune che, come prima delibera di consiglio comunale dell’era Piendibene, si è sfilato dal progetto – ha assicurato il massimo impegno sul territorio, confermando di aver raggiunto quota 1800 firme e di essere «vicini all’obiettivo per chiedere l’indizione del referendum e dare finalmente la parola ai cittadini».