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CIVITAVECCHIA – «Una proposta irricevibile». Così è stata definita dai sindacati la bozza che nel tardo pomeriggio di ieri la società Port Mobility ha inviato alle parti sociali, a poche ore dallo sciopero che questa mattina ha visto i lavoratori incrociare le braccia e manifestare in presidio sotto l’Autorità di sistema portuale prima e sotto la sede di Port Mobility dopo. «I licenziamenti non possono essere scambiati con una flessibilità, così come proposta» ha spiegato Alessandro Borgioni della Filt Cgil annunciando ulteriori iniziative di mobilitazione e non escludendo uno sciopero di una intera settimana, ipotizzando la possibilità di coinvolgere per una giornata tutti i lavoratori del porto. «Siamo di fronte ad una procedura di licenziamento collettivo preventiva – ha fatto eco Riccardo Petrarolo di Usb – la società produce utili, è inaccettabile una simile decisione, così come è inaccettabile la proposta di ieri. Come è possibile che si sia aperta oggi una porticina per i contratti di solidarietà, dopo che l’azienda ha escludo a priori, da subito, l’attivazione di ammortizzatori sociali? Una cosa la vogliamo ribadire: la procedura si dovrà chiudere senza un posto di lavoro in meno».
Anche la rappresentante di Ugl Fabiana Attig è stata chiara sul punto: «Siamo di fronte ad un’azienda sana – ha ricordato – se passano questi licenziamenti si rischia di aprire la strada per iniziative simili in altre imprese, con risvolti drammatici per l’occupazione locale». Dal presidente della Cpc Patrizio Scilipoti il richiamo all’Adsp: «Se ogni anno si paventano licenziamenti c’è qualcosa che non va – ha sottolineato – e allora si rimetta in discussione anche la concessione».
Nel frattempo è stata annullata l’audizione in Regione inizialmente prevista per domani per discutere della vertenza. L’auspicio è che possa essere riconvocata al più presto.