Tra le discipline sportive che negli ultimi anni hanno ottenuto un maggior successo, anche in termini di crescita di attenzione mediatica nel territorio, troviamo sicuramente il Rugby Civitavecchia.

Il pubblico, superati i pregiudizi dettati principalmente dalla scarsa conoscenza di questo sport, ha scoperto i notevoli benefici sportivi, atletici e sociali che regala questa disciplina.

Allenarsi nel Rugby Civitavecchia è molto impegnativo, sia dal punto di vista fisico che mentale, ma d’altro canto è impossibile ottenere diversamente una preparazione atletica adatta allo svolgimento di una competizione rugbistica che vede il team nella serie A.

La preparazione atletica nella seconda fase ha avuto un immenso impegno fisico, coach Bona ha chiesto ripetutamente una dedizione assoluta alla fatica, affermando che «con la Fatica c’è il vero rugby».

Questa è la visione, ad oggi, dell’assistente allenatore Stefano D’Angelo: «Il gruppo è molto disponibile rispetto alle sollecitazioni dello staff e del nuovo tecnico. Si tratta di un approccio completamente diverso rispetto al passato, basato su principi e metodologie del tutto differenti, nonostante questo i ragazzi hanno risposto positivamente alla fase esclusivamente fisica. Il livello di attenzione è stato massimo e l’impegno totale. Ora viene il difficile, inserire un concetto che può spaventare ma che è la base del nostro sport, semplicità. Intendo dire che prima di arrivare al complesso dovremo saper fare alla perfezione le cose facili, solo così si cresce avendo basi solide su cui costruire una squadra competitiva. Sembra un paradosso ma insegnare le cose semplici in un gruppo parzialmente evoluto è una impresa, Bona è l’uomo giusto.Quello che serve…. Fiducia e Tempo, il resto verrà da solo».

Della terza fase della preparazione e della sua attuazione in campo ne ha parlato l’assistente allenatore Mauro Tronca: «Nella terza fase iniziata questa settimana, andiamo ad elaborare la fase tecnica, touche, mischie, giocate dei trequarti, distribuzione in campo , insomma si costruisce la mentalità nel campo, la parte viva del Rugby».

Nell’immaginario collettivo c’è l’insieme di simboli e concetti, la figura di rugbisti che si buttano nel fango in mezzo a una mischia. Per questo nella seconda parte di preparazione del Rugby Civitavecchia è stato chiesto sacrificio, impegno e fatica; oltre che svolgere un adeguato allenamento atletico.

Questo il commento dell’assistente allenatore Alessio Moretti : «Dopo due settimane di lavoro noto con piacere che il gruppo sta lavorando bene, ha fame di mettersi in gioco. L’unione del roster si sta creando e aumenta giorno dopo giorno, faticare e aiutarsi sostenendosi vicendevolmente sta creando un bel feeling e questo stato mentale e fisico coinvolge anche lo staff tecnico. Si prospetta un campionato di livello,sono sicuro che riusciremo a dire la nostra soprattutto come collettivo».

Insomma si è partiti dal primo settembre con i test, a seguire dal 4 con coordinazione, reattività, velocità e agilità, con e senza palla, usando percorsi ad ostacoli, speed ladder, cambi di direzione, esercizi che obbligano ad andare a terra e rialzarsi, movimenti complessi, movimenti combinati ed in sequenza, tutto ovviamente lavorando con la massima velocità possibile ed ora in terza fase, la parte tecnica, i seniores biancorossi chissà se ci regaleranno ancora sorprese positive.

©RIPRODUZIONE RISERVAT