Confcommercio Lazio Nord, in rappresentanza delle imprese del territorio, esprime preoccupazione per le possibili conseguenze economiche e turistiche legate alla realizzazione del Deposito Nazionale di scorie nucleari nella Tuscia. Un’iniziativa del genere, come sottolinea l’associazione, rischierebbe di compromettere l’immagine di un’area vocata alla qualità ambientale, all’agroalimentare d’eccellenza e a un turismo sostenibile, con ricadute negative sulle attività commerciali, artigianali e di ospitalità. La Tuscia è un territorio ricco di bellezze naturali, coste naturali ancora preservate, siti archeologici e produzioni enogastronomiche di prestigio, che rappresentano il cuore della sua attrattività. L’insediamento di un deposito di rifiuti radioattivi potrebbe minare la fiducia di consumatori e visitatori, con effetti duraturi sull’economia locale. Per queste ragioni, Confcommercio Lazio Nord esprime piena condivisione con i motivi che hanno spinto i sindaci e gli organizzatori a promuovere la manifestazione pubblica di domenica 6 aprile a Vulci, per dire no al progetto di stoccaggio nel viterbese. L’iniziativa rappresenta un’importante occasione per ribadire l’esigenza di tutelare un modello di sviluppo basato sulla sostenibilità, la sicurezza e la valorizzazione delle risorse locali. «Sosteniamo la mobilitazione del territorio e chiediamo alle istituzioni nazionali di valutare con attenzione le ricadute socioeconomiche di questo progetto - dice Loredana Badini, vicepresidente di Confcommercio Lazio Nord - La Tuscia merita politiche che ne preservino le peculiarità e ne promuovano la competitività, non interventi che ne mettano a rischio il futuro. Serve un confronto trasparente e alternative sostenibili, nel rispetto delle comunità locali e delle imprese».